Oh Capitano! Mio capitano! (BUR) by Walt Whitman

Oh Capitano! Mio capitano! (BUR) by Walt Whitman

autore:Walt Whitman [Whitman, Walt]
La lingua: ita
Format: epub
editore: BUR
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


3

20

Né il tempo, né il luogo hanno importanza, la distanza non conta,

Sono con voi, uomini e donne d’una o più generazioni a venire,

Ciò che provate guardando il fiume e il cielo, io l’ho provato,

Come voi fate parte d’una folla, ne feci parte anch’io,

Come voi vi sentite rianimare dalla bellezza del fiume, dal suo fluire luminoso, io mi sentii rianimare,

25

Come voi state in piedi e vi appoggiate alla ringhiera, eppure andate in fretta con la veloce corrente, io mi appoggiavo e andavo,

E come voi guardate la fitta selva dei velieri e le grosse pipe dei vapori, così io li guardavo.

Anche io ho attraversato un tempo il fiume molte volte,

Ho guardato i gabbiani del Dodicesimo-mese, li ho visti alti nell’aria librarsi ad ali ferme, i corpi oscillanti,

Il dorso illuminato dai gialli riflessi, il resto ombra scura,

v. 28 L’uso del termine quacquero Dodicesimo mese invece del più comune «dicembre», è spesso ricercato da W. per ragioni di effetto poetico e di rievocazione storica. A proposito dell’atemporalità del poemetto, si noti come anche le stagioni si accavallino: qui siamo in inverno, altrove (v. 31) in estate.

30

Li ho veduti ruotare in lenti cerchi e gradualmente spostarsi verso sud,

Ho visto il cielo estivo rispecchiarsi nell’acqua,

Gli occhi abbagliati dal fascio scintillante dei riflessi,

Ho veduto sull’acqua illuminata dal sole i bei raggi centrifughi farmi un’aureola intorno all’ombra della testa,

Ho veduto l’ombra sui colli a sud e a sud-ovest,

35

Il vapore disperdersi in bioccoli viola,

Ho spinto lo sguardo fino alla baia di sotto per osservare le navi in arrivo,

Le ho viste avvicinarsi, guardai a bordo di quelle più vicine,

Vidi le bianche vele di golette e scialuppe, vidi navi alla fonda,

I marinai al lavoro con le sartie o a cavalcioni delle antenne,

40

Gli alberi tondi, il dondolio degli scafi, i sottili guidoni serpeggianti,

I vaporetti e i piroscafi in moto, coi piloti nelle loro cabine,

Le bianche scie lasciate dal loro passaggio, il rapido vibrante turbinare delle ruote,

Bandiere di tutte le nazioni, ammainate al tramonto,

Le onde dentellate nel crepuscolo, ciotole scodellate, allegre creste luccicanti,

45

La lontananza che si fa sempre più confusa, i grigi muri di granito dei magazzini sulle banchine,

Il gruppo in ombra sul fiume, il grosso rimorchiatore con le due chiatte ai lati, il barcone del fieno, l’alleggio in ritardo,

Le fiamme, sulla vicina riva, dai fumaioli della fonderia che ardono alte e abbaglianti nella notte,

E gettano barbagli di nero contrastati da rosso e giallo pallido sopra le cime delle case e nei crepacci delle strade.



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